Per cinque anni Presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio, Valerio Novelli fa un bilancio della sua esperienza nell’ambito del calendario di incontri tra istituzioni, politica e impresa ospitato presso gli uffici della nostra testata.
“Siamo stati la terza commissione che si è riunita di più dopo quelle del bilancio e della sanità – esordisce Novelli-. Abbiamo fatto un lavoro enorme, rendendo nuovamente centrale l’agricoltura nel Lazio. Mi riferisco in particolare ad un paio di ‘rivoluzioni’, prima fra tutte la legge sulla diversificazione agricola che oggi ci offre l’opportunità di diversificare le varie aziende agricole con attività connesse. Non più solo in regime di multifunzionalità, ma anche di multi imprenditorialità”. Vale a dire che, se un imprenditore agricolo apre ad esempio un’attività ricettiva all’interno della propria azienda, si avvale della professionalità di un altro imprenditore e, insieme, realizzano l’attività connessa. “Se pensiamo al turismo rurale, lo standard si è molto alzato. E oggi l’imprenditore agricolo che deve concentrarsi sulla sua attività ha bisogno di avvalersi di un professionista del settore che garantisca questo standard. Con questa legge il Lazio diventa una regione all’avanguardia”. In particolare, la legge prevede che un imprenditore possa svolgere attività insieme ad un imprenditore agricolo, usufruendo degli stessi vantaggi fiscali riconosciuti a quest’ultimo. “Logicamente le attività connesse sono tutte elencate nel corpo della stessa legge” precisa Valerio Novelli.
Altro tema importante è quello dell’agricoltura sociale, che coinvolge i ragazzi affetti da disabilità. “Questi ragazzi traggono beneficio dal manipolare la terra. Molte aziende agricole fanno delle convenzioni con le associazioni che si occupano di disabilità, ad esempio gli orti urbani sono preziosi. Poi abbiamo pensato di istituire l’ufficio per la semplificazione in agricoltura”. Infine i parchi. “Me ne sono occupato in prima persona – precisa Valerio Novelli -. Tante aree protette di ampie dimensioni, pensiamo ai 6500 ettari alla Marcigliana (75% coltivato), e alla riserva naturale Decima Malafede, altro assetto importante. È praticamente il giusto equilibrio fra la tutela del territorio e lo sviluppo sostenibile. Le aziende agricole che stavano all’interno dei parchi erano penalizzate. Il piano di assetto è fondamentale per le aziende agricole che vivono all’interno del territorio”. E poi le api. In via di estinzione, preziosissime per l’agricoltura, poco protette. “Con una legge a mia firma – conclude Novelli – le abbiamo tutelate, dando un forte impulso ad un settore che è in grande crescita. È stata una legge coraggiosa, grazie alla quale è stato deciso che nel Lazio può essere allevata solo la specie autoctona”.
Per concludere: gli obiettivi ad oggi fissati sono improrogabili, tra tutti il testo unico sull’agricoltura, per far sì che il Lazio diventi la quarta regione ad avere un piano agricolo personalizzato.