NAMO: Nuovo Modo di Alimentarsi Oggi // Elis Viettone

“Sperimentiamo, reinventiamo, contaminiamo. Amiamo la nostra terra e la mettiamo nei vostri piatti”: non potrebbe essere più chiaro e semplice l’obiettivo di Namo, acronimo di Nuovo Modo di Alimentarsi Oggi, piacevole risto-bottega appena fuori le antiche imponenti mura di Tarquinia, nell’alto Lazio.

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Da queste rocche si può godere di un ampia veduta sul mare e le lievi colline della Tuscia e all’ora dell’aperitivo approfittare di uno spettacolare tramonto all’orizzonte, carezzati da un frizzante Ponentino, è d’obbligo.

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Pochi tavoli nella raccolta sala interna e altrettanti nella terrazza panoramica: tutto è dettagliatamente curato ma intimo e gli ambienti dalle spesse pareti ricordano un’antica ma bizzarra abitazione privata, senza sacrificare nessuna comodità. Esattamente come la cucina proposta, genuina, definita, ricercata e allo stesso tempo familiare, come il servizio ai commensali, attento e insieme quasi confidenziale: l’impressione una volta accomodati qui è di conoscere già la squadra di Namo.

Secondo la filosofia di questa singolare risto-bottega è fondamentale riconnettere i prodotti delle stagioni e dei territori con il gusto per la tavola saporita e sana.

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Ortaggi, verdure e prodotti della terra selezionati all’una di notte direttamente “dall’orto” per la mattina dopo, senza nemmeno passarci per il frigorifero:

“E poi non ci sarebbe lo spazio”, scherza Tiziana Favi, titolare dell’attività, mente e cuore di Namo,

“Invece così ordino ogni sera al fornitore, un nostro amico e contadino, ciò di cui ho bisogno per il giorno dopo. Non potrebbe quindi essere più fresco, per rilanciare ogni giorno un piccolo percorso eno-gastronomico, partendo dai produttori della nostra zona”.

Proprio per mantenere questo orientamento, il menù di Tiziana cambia dalla prima all’ultima parola in ogni stagione. Non solo: per promuovere anche le eccellenze del Paese, una serata al mese Namo propone pietanze e tradizioni culinarie tipiche di una Regione del Belpaese.

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L’atmosfera è ben studiata, grazie all’attitudine e al gusto tipici della sensibilità femminile. Con la sua passione Tiziana ha aperto i battenti ormai tre anni fa, registrando un successo sempre maggiore. Insieme a lei in cucina il giovane Hassan, il ragazzo egiziano di 20 anni arrivato in Italia  mettendo a rischio la propria vita e ora con un grande sogno da raggiungere: diventare uno chef. La strada giusta Hassan l’ha imboccata: “E’ bravissimo, ha un futuro” assicura Tiziana.

In sala il compagno di Tiziana, Marcello, amante dei buoni vini e conversatore di natura, insieme alla giovane Giulia, timida e gentilissima, sapranno mettervi a vostro agio con buone maniere e premura.

Da non perdere, la selezione di pecorini a differenti stagionature, con l’introduzione del paziente Marcello, poi il cous cous di miglio bio con crema di piselli e polpo al limone e miele o ancora squisita la battuta di fassona piemontese con una riuscitissima salsa verde, e sui dolci lasciatevi consigliare, vedrete che sorpresa. Di alta qualità anche la selezione delle bottiglie, poche ma buone e a prezzi onesti, con una particolare attenzione alla produzione locale.

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Qualsiasi pietanza ordiniate, su una cosa potete stare certi: le parole d’ordine rimangono filiera corta, produzioni biologiche, cooperative sociali, stagionalità di frutta e verdura. Per riportare con voi un po’ di respiro di Tuscia, dagli scaffali scegliete conserve, olii, sottolii e sottaceti, legumi e paste di grano duro, marmellate e biscotti: non sarà proprio come banchettare alla tavola di Nemo ma della differenza con i prodotti su larga scala vi accorgerete subito.