Silvia Brannetti, dalla matematica alla vigna nel cuore di Roma

Un sorriso smagliante impreziosito da due fossette delicate sulle guance, occhi profondi e scuri che richiamano alla sua terra, viso elegante e una spontaneità disarmante, questa è Silvia Brannetti: una giovane vignaiola, che dopo una laurea e un dottorato in matematica ha deciso di approdare alla guida della cantina di famiglia, Riserva della Cascina nel cuore di Roma.

La timidezza di Silvia ha una durata molto breve perché subito la sua esuberanza riesce a  prendere il sopravvento con l’entusiasmo, tipico di chi vive la terra giorno e notte, riuscendo a travolgendoti in un vortice di sensazioni che ti invoglia a conoscere un pezzo in più della sua storia. Riserva della Cascina nasce per volontà di Giovanni Brannetti, il nonno di Silvia, che nel 1945 comprò un pezzo di terra nella campagna di Roma per coltivare la vigna con la moglie Ida. Giuseppe, il papà di Silvia, decise di lavorare fianco a fianco del padre, aiutato dalla moglie Daniela, che oggi si occupa della parte commerciale e amministrativa e nel 1986 la coppia acquistò un vigneto nel Parco dell’Appia Antica dove oggi ha sede la cantina. Dal 1945 al 2019 si sono susseguite tre generazioni, ognuna di queste ha apportato diversi cambiamenti all’interno dell’azienda, solo su una cosa sono tutti d’accordo, divieto assoluto di utilizzare diserbanti e concimi chimici in vigna, ottenendo, così, dal 1994 la certificazione del metodo biologico.

Silvia ha investito il proprio futuro puntando su un’ottima formazione universitaria, studiando matematica le offerte di lavoro non le sono certo mancate, le più importanti prevedevano anche un trasferimento all’estero. Dopo una vita passata sui libri e un lungo dottorato che le ha tolto le forze, ha deciso di fermarsi per due mesi, cercando dentro di lei la soluzione migliore per il suo avvenire. A un certo punto riceve una sorta di “chiamata”, infatti, nel 2011 decide di entrare nella cantina di famiglia, il richiamo della sua terra, dove fin da piccola era cresciuta con il nonno Giovanni, sono più forti di tante offerte lavorative importanti.

Com’è stato il tuo arrivo in azienda?

Ho dovuto ricominciare da zero, all’inizio mi sembrava non ci fosse spazio per me, poi piano piano ho iniziato a trovare la mia dimensione all’interno della nostra cantina a conduzione famigliare. In fondo io e papà ci siamo divisi i compiti, lui in vigna, io in cantina, anche se poi mi occupo di tutto dalla produzione al marketing. La mia impostazione matematica l’ho portata in vigna, infatti, per ogni problema c’è sempre una soluzione!

Nel mondo del vino oggi ci lavorano tante donne, qual è il vostro valore aggiunto?

Trovo ci sia un gusto diverso nell’affrontare le varie situazioni e spesso percepisco molta eleganza nei vini prodotti dalle donne, credo ci sia da parte nostra più cura nei dettagli. Anche con i dipendenti io ho un tatto diverso rispetto a quello del mio papà, poi sono una che ama fare le cose in modo concreto, adoro lavorare e nei lavori di pulizia sono bravissima, infatti la cantina è tutta ordinata e precisa, sono una persona molto esigente anche con me stessa.

Cos’è il vino per te?

Il vino per me rappresenta un senso d’appartenenza, io in questa terra ci sono cresciuta, i miei ricordi più belli sono qui, in fondo anche quelli brutti, non so come spiegare ma ho con il vino un rapporto viscerale che mi lega a lui per osmosi. I serbatoi sono come se fossero i miei figli, non avendone, mi prendo cura di loro, sono parte di me stessa.

Fra dieci anni dove ti vedi?

Ovviamente qui. Ho deciso di fare dei nuovi lavori in cantina, che spero finiscano a luglio, perché voglio ampliare lo spazio dedicato alle degustazioni, mi piacerebbe accogliere visitatori e turisti qui da noi, siamo a Roma nel cuore del parco dell’Appia Antica ed è impensabile non passare a trovarci. Mi vedo sempre qui presa da mille cose nuove da fare, in continuo movimento, ma con i piedi ben saldi nella mia terra, credimi è proprio bello vivere qui. Chissà, forse fra dieci anni mi immagino a insegnare ai miei figli come potare la vigna.

Parlare con Silvia ti mette la voglia di lasciare tutto e raggiungerla in vigna, la sua passione e il suo sacrificio emergono in ogni parola, la responsabilità di un’azienda che oggi pesa sulle sue spalle è tanta, ma lei  porta avanti tutto questo con estrema determinazione e con la costante voglia di migliorare.

Silvia Brannetti