Lo scorso 19 maggio il Financial Times elegge le 50 Migliori Botteghe del Mondo. Nell’articolo dal titolo “The 50 greatest food stores in the world” il quotidiano economico-finanziario britannico fa una lista ben selezionata di 50 botteghe dove l’eccellenza è di casa, un elenco attraverso cui fare il giro del mondo e riuscire a trovare qualsiasi prelibatezza e tipicità locale. In poche parole da Beirut a Berlino, da Londra, passando per New York, a Santa Monica e Singapore, la testata finanziaria elegge i regni delle specialità gastronomiche. Presente ovviamente anche l’Italia, e non poteva essere diversamente, considerando la grande tradizione gastronomica, identitaria e di territorio di molti di questi luoghi divenuti oramai iconici. Sono 7 le insegne italiane, soprattutto al nord, tra queste due sono proprio nella Capitale. Niente male come risultato considerando che Parigi viene segnalata solo una volta, due Lisbona, una Sidney, mentre vanno per la maggiore gli Stati Uniti, la Germania e il Regno Unito.
Iniziando a scorrere la lista fanno bella mostra di sé bakery e panetterie, macellerie di alta gamma, banchi ricchi di formaggi locali e internazionali, salumerie, coloratissimi store di spezie e anche di frutta e verdura di prima scelta. Non manca nemmeno lo store inglese dove comprare italiano, si chiama Italo per l’appunto ed è stato aperto nel 2008 da Luigi di Lieto che propone articoli rari da acquistare come panettoni, cioccolato e miele, liquori tipici e poi pasta, biscotti, sughi dei brand più famosi d’Italia. Sempre a Londra e sempre seguendo lo stesso concept, è LinaStore nel quartiere di Soho. Qui da Lina vai per la pasta fresca fatta a mano come le classiche tagliatelle, i pici, gli agnolotti tartufati ripieni di ricotta e gli gnocchi per poi comprare anche qualsiasi tipo di pasta artigianale, condimenti e salse di pomodori, sempre made in Italy.
Le botteghe Romane
E in Italia quali sono le botteghe elette tra le migliori del mondo? Partiamo da Roma, unica città del Sud, oseremmo dire, visto che oltre la Capitale non ci sono città e botteghe meridionali segnalate dove vincono questa etichetta di “migliori nel mondo” Beppe e i Suoi Formaggi e Roscioli Ristorante Salumeria.
Beppe e i Suoi Formaggi, la formaggeria con enoteca e cucina nel Ghetto ebraico di Roma prende il nome da Beppe Giovale, pastore Piemontese e proprietario – insieme alla moglie provenzale Juliette – della bottega nel cuore della Capitale che da Ajesh Patalay sul Financial Times viene così descritta: “In accordo con la scrittrice gastronomica Rachel Roddy, questo negozio accogliente nel quartiere del Ghetto è la principale bottega gastronomica della città. Il proprietario, Beppe Giovale, proviene da una famiglia che dal 1600 produce formaggi in Val di Susa e nell’alpeggio estivo del Colle del Piccolo Moncenisio, sulle alpi francesi. Dalle loro capre, pecore e mucche di razza rara si producono decine di formaggi spettacolari tra cui primo sale, ricotta e si possono trovare anche salumi di prima qualità, vino e pasta”.
A queste righe che premiano il suo operato in questi anni Beppe commenta con entusiasmo: “È un bellissimo riconoscimento alla passione della mia famiglia, al lavoro di tutti noi, agli sforzi dei nostri amici artigiani e produttori. Ci voleva proprio in un periodo così difficile nel quale i nostri clienti non hanno smesso di sostenerci.”
Qui da Beppe Giovale sono tantissimi i formaggi e tutti ottenuti da latte di animali allevati esclusivamente allo stato brado nel rispetto dei principi della biodiversità da comprare e portare a casa, ma anche da mangiare sul posto accompagnati da un bicchiere di vino naturale – conserve, olio d’oliva, pane e dolci. Altro indirizzo romano è un’altra insegna storica della tradizione gastronomica italiana e capitolina, parliamo di Roscioli di cui il Financial Times scrive: “I fratelli Alessandro e Pierluigi gestiscono una delle migliori vetrine della città, con altre persone della famiglia Roscioli presenti anche alla cassa, che versano lo spumante e creano persino delle playlist (vanno forti sui classici anni ’70). La selezione di salumi e formaggi, italiani e non, non ha rivali. C’è una selezione di vini ricercata e moderna, per gentile concessione del sommelier Maurizio Paparello. I cibi confezionati, dalle acciughe del Cantabrico e tonno gourmet alle verdure sott’olio (verdure marinate in olio di oliva) ai classici kit di pasta romana (carbonara, amatriciana, cacio e pepe) sono i migliori”.
“Avere riconoscimenti del genere è per noi motivo di grande soddisfazione. In tutto il mondo sono state selezionate 50 botteghe e noi siamo una di quelle. – racconta Alessandro Roscioli – Un bel punto, che mette in risalto l’attenzione che abbiamo da sempre nel nostro lavoro e che stiamo procedendo nella giusta strada, nonostante il periodo difficile per il nostro settore.”
Questo percorso familiare, ora in mano ai due fratelli Alessandro e Pierluigi, coadiuvati negli ultimi annu dalla sorella Maria Elena, ha visto nel 2002 la trasformazione della pizzicheria di famiglia in una raffinata e polifunzionale bottega gourmet con cucina, accompagnata da una cantina con più di 2.800 vini italiani e internazionali. Inoltre si affianca la proposta del Ristorante in Via dei Giubbonari, incentrata sulla tradizione, sulla ricerca e la semplicità dove poter mangiare i piatti classici romani e non solo prodotti di eccellente qualità, selezionati con grande cura, perché, come dice il motto Roscioli: “Prima della cucina…c’è la materia prima”.
Le altre eccellenze italiane
Salendo ci fermiamo in Toscana, più precisamente a San Miniato alla Macelleria Norcineria di Sergio Falaschi dove la quarta generazione di macellai vende i propri salumi, prosciutti e salsicce, segnalate quelle al tartufo bianco, ma anche le salse e i sottaceti di produzione propria.
A Morbegno, in Valtellina a est del Lago di Como c’è la Bottega Fratelli Ciapponi, storica bottega datata 1883 con ancora l’insegna originale del XIX secolo, celebre per i suoi formaggi, tutti stagionati nelle cantine sotto la bottega e poi salumi, pasta fatta a mano, polenta, dolci, vini e grappe valtellinesi. Sempre in Lombardia c’è Peck un’istituzione milanese, semplicemente conosciuto come il “tempio della gastronomia italiana”, dove trovare un po’ di tutto: carne, pesce, formaggio, cioccolato, pasticceria, pasta, gelato, vino.
Due indirizzi anche a Venezia: la Casa del Parmigiano e Mascari. Il primo è un minuscolo locale nel cuore del mercato di Rialto con una squisita selezione di formaggi di varie provenienze (sempre nazionali) e poi tutti i tipi di prosciutto, salame e insaccati, pasta secca e fresca (particolarmente buoni i Plin al tartufo come sottolinea il Financial Time).
Il secondo, Mascari, viene definito dal quotidiano britannico come “una gemma nascosta vicino al mercato di Rialto”. Si tratta di una bottega a conduzione familiare, rimasta immutata dal 1948 suo anno di nascita. Qui si trovano frutta secca, noci, dolci italiani, spezie, mostarde originali di Cremona, e poi miele, marmellate, sughi e un’impareggiabile selezione di cioccolato e marzapane. E per rimanere tra i primati sul retro del negozio esiste la sala dei liquori: scaffali dal pavimento al soffitto pieni zeppi di bottiglie storiche, tutte con il marchio iconico che vale la pena comprare solo per l’etichetta.
Beppe e i suoi formaggi – Andrea Di Lorenzo