Cos’è un ristorante se non una casa dove ospitare amici che hanno voglia di rilassarsi.
Di tanto in tanto esco dalla cucina e passo tra i tavoli. Quanto è bello vedere le persone che si godono il pasto e si divertono insieme ai loro commensali. Poi quando si alzano per tornare a casa vado a salutarli, spesso mi riferiscono le loro impressioni e anche io mi racconto a loro.
Li incontri e li senti parte del gruppo di amici che ogni ristoratore ha, anzi senza, il ristorante sarebbe solo una sala vuota e spenta.
La cosa che mi regala maggior gioia in assoluto, nel salutare un ospite, è trovarmi a ringraziarlo per essere venuto a conoscerci, mentre anche lui ringrazia la mia famiglia lavorativa, per averlo coccolato rendendo la sua permanenza piacevole.
Certamente, non esiste la perfezione, quindi è giusto rimanere aperti al confronto e ad imparare nuove cose da esso.
Tuttavia alla base di ogni rapporto ci dovrebbe essere sempre il rispetto per il tempo che si dedica ad esso, qualsiasi ruolo si stia vivendo.
Amo moltissimo il mio lavoro ed ogni volta che inciampo nell’avventore che entra, non con l’intento di divertirsi, ma con il desiderio di sezionare e smembrare il lavoro di un intero team, solo per poter dire ci sono stato ed ho trovato questi difetti, provo una profonda delusione.
Strumenti che dovrebbero essere utilizzati come luogo dove ricevere indicazioni su dove consumare un gustoso pasto, purtroppo a volte, si trasformano in un luogo di commenti poveri e scadenti.
Spesso persone che non distinguono un ristorante caro da uno costoso, si permettono di mortificare il lavoro altrui sentendosi nel diritto di descrivere la loro esperienza, imitando il ruolo dei critici gastronomici, che però hanno ben altra preparazione.
Voglio finire questa riflessione raccontandovi un sogno.
Vorrei tanto entrare in sala e scorgere solo persone che mangiano, anzi gustano le portate e guardandosi negli occhi, chiacchierano amabilmente tra di loro. Niente più recensioni in diretta mentre il piatto si raffredda.
Buona scarpetta a tutti.