Una storia ricca di passione quella dell’azienda vinicola Varvaglione, nata alla fine degli anni ’20 e rappresentata ad oggi da Cosimo, enologo dell’azienda e pater familias, da Marta, giovane trentenne in carriera esperta di comunicazione, marketing e tecniche di management, da Francesca futura enologa e da Angelo giovane ed unico figlio maschio.
Una squadra fatta di 30 persone, 150 ettari di vigne, una produzione di circa 4 milioni di bottiglie, una distribuzione esclusivamente nel settore ho.re.ca, unicità e innovazione dietro ad ogni etichetta, questa è l’azienda Varvaglione, che si trova attualmente a cavalcare l’onda della crescita e dello sviluppo di una regione come la Puglia, patrimonio di eccellenze gastronomiche nel panorama internazionale.
“Il nostro quotidiano impegno volge a rendere i nostri prodotti unici non solo nella qualità bensì anche in quella sfumatura che abbiamo definito “fashion edition”, alla moda, innovativa, al passo con i tempi. La nostra linea di vini denominati “12 e Mezzo” è rappresentata da una ricca selezione di vitigni autoctoni tradizionali come il primitivo, il negroamaro, la malvasia nera, l’aglianico, la malvasia del salento, vini biologici e rosati che vengono narrati in un packaging dalle trame dai mille colori: ad ogni vino corrisponde un determinato stile, fresco e decisamente dirompente nel mercato estero. Curiamo in campo la qualità dei nostri vini con una selezione scrupolosa delle uve, oculate scelte vendemmiali, controllo meticoloso dei processi di vinificazione e costante ricerca per perfezionare le tecniche di cantina.”
Ci racconta Marta Varvaglione, giovane donna erede di un’importante tradizione che ricopre un ruolo di estrema responsabilità considerando la sua giovane età. Il suo determinato entusiasmo è di certo portavoce di un carattere audace e coraggioso che senza alcun timore testimonia l’indiscusso successo di questa grande azienda pugliese.
“L’85 per cento del nostro fatturato è destinato all’estero, in Italia non siamo fortemente presenti ma è per noi di vitale importanza essere posizionati in piazze importanti come Roma, frequentando i giusti canali e non avventurandosi imprudentemente. Seguo personalmente importanti trattative in Germania, Svizzera ed Usa, ma con la piena consapevolezza dell’importanza e della crescita nei mercati asiatici quali Cina e Giappone.”
Conclude così Marta, che con le sue brevi e intense parole ci ha trasmesso l’amore per il salento immerso nel cuore dei territori della Magna Grecia dove 2500 anni fa i coloni greci, per produrre vini di qualità, sperimentarono nuove tecniche di allevamento della vite per meglio esporre i grappoli d’uva ai proficui raggi del sole, in un’area favorita dalle ottimali condizioni climatiche e dalla mite brezza Jonica che bacia le zone che si affacciano sul Golfo di Taranto.