Tanti, tantissimi di noi sono piacevolmente avvezzi al consumo di Cocktail che mai come in questi ultimi tempi sta conquistando nuove terre d’appartenenza, ma quanti conoscono davvero la sua storia o, semplicemente, l’etimologia di questo nome che accomuna persone comuni e professionisti creando stili, nuove mode e nuovi modi di concepire il buon bere miscelato?
Cercando cercando, l’origine del nome appare piuttosto misteriosa. Esistono infatti numerose varianti o leggende (ne riportiamo solo alcune) che hanno quasi tutte in comune due termini, cock (gallo) e tail (coda), forse per il fatto che verso il 1400 nelle campagne inglesi si beveva una bevanda variopinta ispirata ai colori della coda del gallo da combattimento, o per il termine francese coquetier (un contenitore per uova che veniva usato a New Orleans per servire liquori durante il XIX secolo), o alla bibita miscelata con una radice che i messicani chiamavano “coda da gallo” (cola de gallo) e che servirono ai marinai inglesi approdati al porto di Campeche in Messico, o potrebbe derivare dalla leggenda che narra di una nave di ricchi inglesi che, approdando in Sud America, festeggiavano bevendo liquori europei e succhi tropicali mescolati con una colorata piuma di gallo.
Qualunque sia stata la versione ufficiale, la prima pubblicazione di una guida che includesse vere e proprie ricette di cocktail risale al 1862: How to Mix Drinks or, The Bon Vivant’s Companion, del professor Jerry Thomas che, oltre alla lista delle solite bevande con mix di liquori, riportava 10 ricette chiamate “Cocktails”. L’ingrediente che differenziava i “cocktails” dalle altre bevande era l’uso degli amari, anche se questo tipo di ingrediente non si trova oramai quasi più nelle ricette moderne.
Durante il Proibizionismo negli Stati Uniti (1919–1933), quando il consumo di alcool era illegale, i cocktail venivamo comunque preparati e bevuti negli “speakeasies“. Durante questo periodo la qualità dei liquori era scadente rispetto ai periodi precedenti, per questo motivo i baristi tendevano a mescolare i liquori con altri ingredienti. Proprio a questo periodo si fanno risalire le prime vere raccolte di ricette per cocktail dell’era moderna, soprattutto in Europa, con le 900 recettes de cocktail del 1927 a cura di Torelli (un barista di Parigi) e il The Savoy Cocktail inglese del 1931. (https://it.wikipedia.org/wiki/Cocktail)
Ma il cocktail incominciò davvero ad avere successo quando non solo aumentarono il numero e la varietà dei drink, ma divenne la bevanda preferita da tutti i membri dell’alta società, negli Stati Uniti e nelle più sofisticate città d’Europa, tanto che, in un breve lasso di tempo ogni hotel o club alla moda poteva vantarsi di avere un bar attrezzato per servire cocktail ai clienti.
Anche cinema e letteratura contribuirono poi al successo del cocktail che, nella sua lunga strada, ha continuato ad accumulare fortuna e popolarità arricchendosi di contaminazioni, nuove tendenze e nuove tecniche sempre più sofisticate, ma tenendo sempre i piedi ben saldi nelle sue once.
Dopo New York, Singapore, Londra, Parigi e Torino, la Cocktail Week approda a Firenze che vuole così affermarsi come nuova capitale della miscelazione internazionale. Da lunedì 1 a domenica 7 Maggio 2017, per le strade di Firenze andrà di scena la seconda edizione di Florence Cocktail Week: un’intera settimana dedicata alla miscelazione “made in Florence” ideata e organizzata da Paola Mencarelli e Lorenzo Nigro.
16 bartender di caffè storici, bar di lussuosi alberghi e locali di tendenza fiorentini daranno libero sfogo nei rispettivi locali alla propria creatività, con un Signature Cocktail ciascuno e una Cocktail List studiata ad hoc per l’intera settimana ad un prezzo speciale.
Un appuntamento non solo notturno e incentrato sui cocktail bar, ma con un ricco calendario di eventi, degustazioni, masterclass, seminari ed incontri, affidati a esperti del settore italiani e internazionali, con l’obiettivo di creare consapevolezza, valorizzare la figura del bartender e far conoscere la materia.
“La nuova generazione di bartender ha iniziato a capire che non basta il nozionismo ma che serve una grande esperienza dietro al banco” racconta Lorenzo Nigro, ideatore di Florence Cocktail Week e giovane imprenditore fiorentino. “Il bartender crea nuove miscele dando vita a quella magica atmosfera che mixa il calore umano alla discrezione, il sapere parlare all’ascoltare, il servizio impeccabile al gesto amichevole, che possiamo riassumere come la capacità di distinguere il bere per vizio dal bere per piacere e per cultura.”
“Florence Cocktail Week all’inizio era un sogno” aggiunge Paola Mencarelli, fondatrice e direttrice della manifestazione insieme a Lorenzo Nigro “nato diverso tempo fa, guardando le Cocktail Week di Londra e Parigi. E’ un’idea utile per il mercato italiano della miscelazione, un punto di incontro e scambio per professionisti e appassionati, che vuole elevare la conoscenza e la fama di questo prodotto. Per questo da un lato miriamo a coinvolgere il pubblico e a far crescere la cultura del mondo dei cocktail e dall’altro a migliorarne la reputazione. Sempre con occhio attento al consumo consapevole e al bere responsabile”.
E a siglare l’edizione 2017 il consueto Contest finale, che si svolgerà nel pomeriggio di sabato 6 maggio al Mercato Centrale di Firenze, con una gara a ritmo di shaker fra i 16 partecipanti che presenteranno il loro Signature Cocktail di fronte a un pubblico di appassionati.
A eleggere il cocktail vincitore di FCW 2017 una giuria d’eccezione con nomi di spicco del mondo della miscelazione contemporanea come i bartender Alessandro Procoli e Mattia Pastori, e con la partecipazione straordinaria dell’attore Neri Marcorè.
Molte le novità di quest’anno. In primis la presenza di importanti bartender internazionali che porteranno la propria conoscenza a servizio di appassionati ed esperti per workshop ed incontri ideati appositamente per l’evento, come Hidetsugu Ueno del Bar High Five di Tokyo (eccezionalmente presente anche in giuria per il Contest) e Marian Beke del The Gibson di Londra. Oltre al contest dedicato ai bartender professionisti, sabato 6 maggio verrà dedicato uno spazio ai giovani talenti selezionati nel panorama della miscelazione fiorentina.
A seguire: Elenco dei 16 Cocktail Bar che parteciperanno alla kermesse e il Calendario degli Eventi.
I 16 COCKTAIL BAR DI FLORENCE COCKTAIL WEEK 2017
COKTAIL BAR BARTENDER SIGNATURE COCKTAIL
Atrium Bar – Four Seasons Hotel Edoardo Sandri The Throwing Stones
Bitter Bar Cristian Guitti Lost in Tortuga
Ditta Artigianale Oltrarno Kareem Bennett Tomatito
Gilli 1733 Luca Picchi Hanky Funky
Gurdulù Sabrina Galloni P&G
Harry’s Bar Thomas Martini Apple Forest
La Ménagère Luca Manni Ginzpacho
Le Pool Bar – Villa Cora Paolo Ponzo Vossia
Locale Andrea Fiore Flip Flap
MAD – Souls & Spirits Neri Fantechi Cuba Was Libre
O’ Cafè – Golden View Open Bar Fabiano Buffolino Nuestra Señora de Guadalupe
Rasputin Daniele Cancellara Teatro delle Ombre
Tabarin Roberto Prato Perfect Date
The Fusion Bar – Gallery Hotel Art Michel Granpasso Orlando Conte is Back
Vicktoria Lounge Bar Paolo Marini Once Upon a Time
Winter Garden Bar – The St. Regis Christian Pampo Choco-Late-In-Fusion