Il genio del vino sta nel vigneto: ce lo racconta Riccardo Princic di Gradis’ciutta // Un’Azienda al giorno

Gradis’ciutta è una località nel cuore del Collio generosa di ottime uve. Dietro questa importante caratterizzazione territoriale prende il nome l‘azienda vinicolaGradis’ ciutta appunto, alla cui conduzione vi è Robert Princic.

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La famiglia Princic ha antiche radici contadine in tutto il Collio, che nei secoli, con il lavoro di uomini e donne, ha fatto crescere la viticoltura, la frutticoltura e l’olivicoltura.

Soffermandoci sulla produzione vinicola, ad oggi grazie al lavoro di tutta la famiglia, sono arrivati ad una estensione di 20 ettari vitati, su un totale di 30 ettari, alcuni dislocati anche nei Comuni di Gorizia, Capriva del Friuli e Dolegna del Collio.

La diversa dislocazione dei vigneti, congruente alla differenza di altitudine di questi, permette all’azienda di trovare terreni idonei a tutte le varietà bianche, oltre a quelle indigene presenti da sempre: Ribolla e Friulano, o le internazionali come anche alle varietà a bacca rossa e a quelle che prediligono la pianura del Preval. A questa perfetta somministrazione delle varietà nel territorio si devono, ovviamente, aggiungere i vari aspetti climatici, che influiscono sul microclima in cui crescono le viti.

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Il genio del vino sta nel vigneto“: il vigneto dà la principale importa al vino, come il terreno che esercita una grandissima influenza su questo genio.  Princic dichiara che loro lavorano per produrre vini “geniali”.
Fondamentale e doveroso ci sembra ricordare che il 17 marzo 1787 fu emessa una circolare con la “Classificazione de’ vini prodotti nelle unite principate contee di Gorizia e Gradisca in riguardo alla loro bontà”: una sorta di “cru” goriziani. Le uve dell’azienda Gradis’ciutta provengono da località del Collio site nelle prime tre classi, su nove totali!

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Le varietà maggiormente coltivate sono la Ribolla gialla e il Friulano (Tocai) ricavandone vini in purezza, mentre altre varietà  come Malvasia, Moscato, Picolit e Verduzzo vengono utilizzate per ottenere uvaggi ed assemblaggi.  Un’usanza antica, testimoniata dal “Colliano” d’inizio ‘900 e ancor prima dal semplice “Vino Bianco”, l’azienda infatti ha un forte legame con il territorio e con la tradizione locale continuando a rinnovarla anno dopo anno.

Accanto a questi, ci sono numerosi vitigni internazionali, introdotti nel Collio da quasi centocinquanta anni e oramai radicati e adattatisi naturalmente o per i quali si è individuato il giusto terroir: Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon, fra i bianchi, e Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot, fra i rossi, con i quali si produce anche un tipico uvaggio bordolese.

“Quando ero bambino mio padre faceva il vino nei locali sotto la nostra abitazione, poi negli Anni Ottanta è stato realizzato un capannone prefabbricato, che serviva sia per il ricovero degli attrezzi e dei trattori che per la vinificazione. Finiti i miei studi di enologia, nel 1997 sono entrato in azienda e, come tutti i giovani, ho portato le mie idee innovative. I miei genitori mi hanno lasciato fare e così anche quel capannone è stato trasformato, ampliato, abbellito.”

La testimonianza di Riccardo Princic ci aiuta a comprendere quanto lavoro ci sia dietro la nascita ed il continuo avanzamento dell’azienda, in un equilibrato connubio fra moderna tecnologia e ciò che si può conservare della tradizione: travature di legno, mattoni e tegole recuperati da demolizioni di vecchie case rurali.

Quest’aria si respira non solo nell’ideologia della famiglia titolare dell’azienda, ma è percettibile nei locali dell’azienda come nella sala degustazione dove i grandi tavoli sono fatti con legno che proviene dal taglio di alberi del loro bosco.

La filosofia dell’azienda verte sul rispetto del territorio, non solo nell’amore verso la natura creatrice di prorompenti bellezza, ma si adoperano al fine di arricchirla ed aiutarla attraverso pratiche di biocompatibilità. E’ stato dimostrato che i vini di Gradis’ciutta ,  bevuti con moderazione, hanno diverse proprietà benefiche per il nostro organismo e di prevenzione di alcune malattie.

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Un ulteriore impegno da parte dell’azienda è stato quello di utilizzare in parte fonti rinnovabili, con pannelli solari posti su una parte del tetto dell’azienda.

Nel rispetto della natura cercano di conservare quell’equilibrio che si crea fra vegetazione spontanea e coltivazioni agricole: è così che racchiudono le fragranze della campagna, i profumi dei fiori di acacia e della frutta, i sentori di fieno, gli aromi dell’asparago o del sambuco, il sapore della terra nei loro vini.