La Cucina Italiana che se ne va nel Mondo

Ambasciatore, per definizione, è colui che, incaricato di una missione di rappresentanza o di presidio, se ne va in un altro Paese a divulgare la propria cultura. La cucina italiana, regina nel mondo, è oggi percepita come tradizione, eccellenza, biodiversità e indissolubile legame con il territorio. Da questi due precisi e fondamentali assiomi è nata un’Associazione, voluta per rappresentare nel globo il concetto italiano di gusto.

Questa Associazione si chiama Ambasciatori del Gusto.

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La cucina italiana, la sintesi perfetta del gusto tricolore, fonde in sé tradizione, storia, territorio e viaggio, e oggi si sente matura per porsi una nuova missione partendo dalla consapevolezza che raccontare e valorizzare significa contribuire, in sinergia con le Istituzioni, allo sviluppo del Paese.

“Perché divulgare il valore della cucina favorisce anche i settori di cultura e turismo, e funge da volano al settore agroalimentare attraverso modi nuovi di qualificare le eccellenze del nostro territorio rafforzando l’identità enogastronomica italiana, favorendo gli scambi e le relazioni di chi opera nella ristorazione in Italia e all’Estero, trasmettendo il rispetto per il cibo, evitando gli sprechi e promuovendo la sostenibilità ambientale.”

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«La Settimana della cucina italiana nel mondo è un’eredità di Expo 2015 in cui la rete estera della Farnesina diventa perno per la promozione delle 4 A del Made in Italy: arredamento, abbigliamento, automazione e agroalimentare», ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano presentando l’iniziativa a Villa Madama.

L’obiettivo, ha spiegato concretamente Alfano, è contribuire al raggiungimento nel 2020 di un export di 50 miliardi di export nel settore agroalimentare. Un traguardo ambizioso ma alla nostra portata”. Ad avvalorare le parole di Alfano ci sono i dati. «Già oggi – ha sottolineato il capo della Farnesina – 68 prodotti italiani sono sul podio dei prodotti agroalimentari più venduti al mondo, nel cibo abbiamo 294 denominazioni protette e tra i vini 523 tra Doc/Docg/Igt. L’Italia è seconda in Europa per superficie agricola biologica e prima come numero di imprese del settore».

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«Partecipiamo anche a questa edizione della “Settimana della cucina italiana nel mondo” con grande entusiasmo raccogliendo l’invito della Farnesina per la promozione non solo delle nostre eccellenze, ma del nostro modo di stare a tavola», spiega il presidente degli Ambasciatori del Gusto Cristina Bowerman convinta che tutte le associazioni di operatori enogastronomici coinvolte nell’evento, dai sommelier dell’Ais ai cuochi della Fic, debbano collaborare per raggiungere l’obiettivo e non solo. Ad aiutare la comunicazione social dell’evento è stato creato l’hashtag #ItalianTaste attraverso il quale sarà possibile essere aggiornati su tutte le attività dei chef e operatori dell’enogastronomia durante la i 7 giorni dedicati alla nostra cucina “all around the world”.

A caratterizzare la Seconda Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, in programma dal 20 al 26 novembre, saranno 100 Paesi coinvolti in oltre 1000 appuntamenti con le nostre tradizioni enogastronomiche che si svolgeranno nelle 296 sedi diplomatico-consolari e degli Istituti italiani di Cultura. 

Tra gli appuntamenti ci sono 150 incontri con chef, show cooking, corsi di cucina e masterclass; oltre 120 tra conferenze, seminari e dibattiti sulla tradizione culinaria italiana; 200 eventi promozionali e commerciali e circa 170 degustazioni e cene a tema in cui saranno coinvolti anche gli Ambasciatori del Gusto impegnati in Canada e Israele con Cristina Bowerman e Franco PepeOliver Glowig in Egitto; in Turchia con Eugenio Boer; in Cina con Marco Sacco; in Cile con Corrado Assenza; in Spagna con Carlo Croco e Alfonso Mariella Caputo; in Francia con Paolo Marchi, in Russia con Luigi NastriEugenio BoerAndrea Ribaldone, il marchigiano d’adozione Nikita SergeevCarlo Sichel e Antonio Tubelli.