Strategie di marketing per attrarre clienti nel proprio ristorante // Food Business

Lavoravo all’Enoteca Costantini e nasce la possibilità di prendere un locale a fianco. I proprietari volevano allargare l’enoteca ma io sentivo l’esigenza d’interpretare il fermento crescente nel mondo del vino (nel 1987 esce la prima guida Vini d’Italia del Gambero Rosso), così riesco a convincerli a fare un wine bar.

Tra un viaggio a Parigi al Willi’s Wine Bar, una cena da Androuet (oltre 35 formaggi in carta) e giri tra i bacari veneziani, metto in piedi il Simposio di Costantini. La forza di una storica insegna romana e il gran fermento nell’aria, mi facevano pensare a un sicuro e grande successo. Senza nessuna inaugurazione, un giorno aprimmo le porte e con mia grande sorpresa incassammo 70.500 lire. E così fu per diverso tempo.

Credo che questa sia stata la prima lezione di marketing della mia vita. Nel giro di un anno però, grazie al vecchio e sempre famoso passaparola, a guide e riviste di settore, eravamo riusciti a riempire ogni sera il locale e a dare al via alla tendenza del wine bar.

Oggi la rete ha modificato le leve ed i canali di marketing, ampliandoli e rendendoli sempre più accessibili a tutti, in qualsiasi momento, e quindi perfetti anche per le piccole aziende. Il Digital Marketing si è imposto, quindi, come il principale mezzo attraverso il quale accrescere la Brand Awareness diffondendo i valori del marchio, attrarre nuovi clienti e fidelizzare quelli acquisiti grazie a strategie online volte a coinvolgere il pubblico in modo duraturo.

Parlando di Brand Awareness, è fondamentale porsi un obiettivo: rendere il proprio brand Top of Mind per il proprio pubblico di riferimento, ieri come oggi. Questo si verifica quando il target associa spontaneamente il brand alla categoria merceologica della quale è produttore.

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Per raggiungere un risultato del genere è importante accrescere la visibilità della location intraprendendo attività di comunicazione ingaggianti ed in linea con i valori aziendali che generino un consistente coinvolgimento della community, che non si riducano a un semplice storytelling.

A tal proposito, cito una nostra recente campagna. Abbiamo deciso di richiedere alla community dei fan e follower di scegliere il nome di una nuova ricetta che sarebbe entrata a far parte dell’offerta. Per un format con un’unica sede, è stato un grandissimo successo soprattutto in termini di ingaggio: abbiamo registrato in meno di 24 ore circa 800 reactions nelle varie fasi del contest, più di 200 commenti e oltre 100 condivisioni. Perché accade questo? Perché l’utente entra a far parte di una vera community, esprime il proprio parere, “gioca” con gli altri utenti e con il brand, si sente parte di un processo inclusivo.

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Quindi sì alla creatività, ma poi spazio alle competenze. Di marketing soprattutto. Parliamo ad esempio della creazione di contenuti web targetizzati e della loro diffusione tramite advertising geolocalizzato su uno specifico pubblico. Una metodologia molto adatta ad esempio ai franchising, i quali necessitano di far conoscere il proprio brand e costruire un bacino di clienti in tutte le location dei propri punti vendita.

Ma una volta acquisiti i nuovi clienti occorre sempre prevedere un piano di fidelizzazione, che mantenga nel tempo un confronto costante con il pubblico sia nel mondo online offrendo un servizio di Customer Care (vedi TripAdvisor) sia offline, con la programmazione di eventi e iniziative studiate.

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Chiudiamo tornando alla Brand Reputation. L’era del Digital Marketing pone nuove opportunità rispetto al passato con l’Influencer Marketing. La giusta strategia, anche in questo caso, permette di raggiungere in modo immediato target di pubblico coerenti con il proprio prodotto e in modo pervasivo. Niente di meglio per un’azienda che fa del cibo il proprio biglietto da visita.

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