Nuovo appuntamento con le donne di successo del mondo enogastronomico che si raccontano a #ricettadidonna. Protagonista di oggi Paola Colucci, che con un format tutto al femminile ha reso Pianostrada uno dei ristoranti più graditi dalla clientela di ogni età della Capitale
Come nasce la vocazione per la cucina?
Più che vocazione per la cucina direi che ho sempre amato mangiare bene, bene nel senso di gustare cose semplici ma di natura eccellente: l’olio buono, il pomodoro fresco, i profumi delle erbe aromatiche. Questo mi ha portato poi ad appassionarmi alla cucina.
Quando ha deciso di lasciare tutto per i fornelli?
Sognavo di lasciare tutto per dedicarmi completamente a creare uno spazio dove poter condividere ciò che amavo di più fare. “Da grande”, poi, grazie all’incontro casuale con Chiara e alla volontà e forza delle mie due figlie sono riuscita a realizzarlo.
Pianostrada, non solo un ristorante ma un progetto…
Pianostrada non è solo un ristorante, è la nostra “casa”. Così lo definisco sempre io, un luogo dove poter accogliere le persone che apprezzano la buona cucina, il buon gusto, l’educazione e l’attenzione al dettaglio!
Un progetto pensato e realizzato da donne, secondo lei, ha un quid in più?
Nato dal’’idea di 4 donne ha chiaramente quel “quid” in più! L’amore per il buon gusto, il rigore, la raffinatezza nella semplicità; questo è ciò che più ci rappresenta.
Roma è competitiva, come vi distinguete tra le tante offerte?
Roma è molto competitiva soprattutto per la grande offerta che ha. Noi crediamo fermamente in ciò che facciamo e continuiamo a crederci anche di fronte alle mille difficoltà che a volte, purtroppo, si presentano. E continuiamo soprattutto ad essere noi stesse…forse proprio per questo i nostri clienti ci amano.
Qual è la sua idea di convivio in sala?
La convivialità è esattamente il mio modo di vedere la ristorazione. L’accoglienza, il calore con cui si ricevono le persone. Ai miei ragazzi non mi stanco mai di dire di cucinare e apparecchiare la tavola pensando di ricevere degli amici cari a cena. Ecco, soltanto così si può trasmettere l’amore verso questo lavoro a mio parere.
La sua ricetta che ritiene più innovativa?
Io amo la tradizione unita all’attenzione delle tecniche e delle nuove idee. La mia ricetta innovativa sta nel riuscire a riprodurre un piatto classico mantenendo il vero ricordo del sapore originario apportando però la modernità del nostro tempo.
Se e come utilizzate i social media?
Non sono un’amante dei social media anche se è assolutamente necessario tenerli sempre aggiornati. Secondo me il “passaparola” rimarrà sempre il miglior modo di comunicazione per un buon ristorante. Sono proprio i clienti che ci aiutano a promuovere il nostro nome.
Qual è la sua ricetta di donna?
La passione e l’amore! Questa è la mia ricetta di donna nel lavoro come nella vita. Non smetterò mai di credere in questo.