Tra ricordi d’Italia e bellezze d’arte: Vivosa Apulia Resort

<<Quando non può più lottare contro il vento e il mare

                                                                       per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità:

andare alla deriva o fuggire davanti alla tempesta.

La fuga è spesso il solo modo di salvarsi. >>

(Henri Laborit, da Elogio della Fuga)

 

 

Finisce sempre, l’estate. Prima, però, c’è  la vacanza. Nascosta sotto il “bla bla bla”, ora il ricordo è sedimentato sotto il chiacchiericcio ed il rumore. Silenzio e sentimento, emozione e paura. Sparuti, incostanti, sprazzi di bellezza. E poi il ritorno dell’autunno. Lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo.

Altrove, ora ricordi: il  viaggio.

Una fuga dalla monotonia del quotidiano, da comportamenti dettati da schemi sociali e da relazioni di lavoro, dalla superficialità, dalla frenesia, dallo stress di tutti i giorni.

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Una fuga che quest’anno ci ha portato a scendere in auto l’Italia, a riscoprire la bellezza di una terra antica e ricca di storia, a discendere e scoprire luogo dopo luogo, terra dopo terra, quello che gli stranieri chiamavano Grand TourIl Viaggio in Italia, fatto da tanti amanti del bello ed intellettuali, o soltanto benestanti curiosi: Alexandre Dumas, l’autore de I Tre moschettieri e de Il Conte di Montecristo, al seguito di Garibaldi cui dedicherà due libri, viaggia in Italia dal 1860 al ’63… Mozart, Goethe – che arrivò a dire <<Vedi Napoli e puoi muori!>> – , il Marchese De Sade nel 1775-76, Charles Burney, nel 1770, l’autore della Storia generale della Musica.

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Lasciata Firenze ed il Rinascimento, scesi per Roma barocca e cattolica, si incontra la maestà di Napoli, greca, romana ed illuminata. Più giù, altrove, si scende per una terra magica e mitica, incantata: la Puglia. Questa terra ti accoglie sulle coste, sul Gargano, a Vieste, col suo Pizzomunno, e nell’entroterra, vicino ad Andria col Castel Del Monte, traccia dell’amore e del sentimento provato per questa terra da Federico II di Svevia, che stabilì nell’Italia Meridionale la sua corte.

Puglia, terra antica disseminata di Dolmen e Menhir, dove incontrare anche i segni lasciati dal paladino Orlando, disceso dalla Francia per combattere i Longobardi, come a Gravina, dove si trova la “pietra del Garagnone”, tagliata in due dalla sua spada Durlindana,  e la “Fontana d’Ogna”, nata dagli zoccoli  del cavallo di Orlando, che sbatté sulla roccia più volte fino a, come per miracolo, farvi sgorgare acqua pura di sorgente dove il paladino ed il suo cavallo si dissetarono.

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Si arriva scendendo così a Lecce, la Firenze del Sud, per la ricchezza ed esuberanza del suo barocco, vera porta che apre la strada per il Salento, il tacco dello stivale italiano. Plinio ricordava che Salento in messapico significava “mare”, secondo Strabone invece derivava dal nome dei coloni cretesi che vi si stabilirono, originari della città di Salenzia.

Sempre Strabone indica il nome di Leucaleukòs, bianco; ta Leukà, le Bianche – probabilmente dovuto per le bianche rocce perpendicolari sul mare della città di Santa Maria e del santuarioDe Finibus Terrae”.

Lì, poco prima, a Patù puoi incontrare il monumento detto Centopietre, il mausoleo sepolcrale del cavaliere Geminiano, vittima dei saraceni prima della battaglia finale tra cristiani e saraceni del 24 giugno 877, ma anche la splendida Chiesa di San Giovanni Battista, di stile romanico-bizantino del X secolo.

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Centopietre, Patu’. Sepolcro del barone Geminiano, IX sec. – pietra calcarea

 

A Barbarano del Capo vi è il santuario di Leuca Piccola, nome dovuto al tempo delle indulgenze, ed al fatto che i pellegrini, non potendo raggiungere la Terra Santa perché dominata dai musulmani, giungevano al Santuario di Santa Maria di Leuca; ne nacque un caso di plagio tra le due Leuca, in cui una accusava l’altra di sottrarre pellegrini; venne gestito diplomaticamente facendo variare il nome infine ad uno dei due in Leuca Piccola.

Infine, a circa 25 km sia da Gallipoli che da Santa Maria di Leuca, si giunge ad Ugento, città dal nome dal significato lucente per alcuni, da auso, per altri come terra di Zeus, Aozen-tum, Ozan-tum: e proprio qui nel 1961 venne rinvenuta una statua bronzea di fattura magnogreca, del sesto secolo avanti cristo, unico esempio di bronzo a cera persa ritrovato in Puglia, oggi conservato al Museo archeologico nazionale di Taranto. Su di una lieve collina di circa cento metri, da una parte guarda un entroterra dal paesaggio con una campagna ricca di uliveti e vigne, dall’altra guarda la sua costa lunga e sabbiosa che si estende per circa 12 km.

Qui, in un tratto, sorge il Vivosa Apulia Resort.

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Ecosostenibile, secondo i principi di qualità e le certificazioni di EcoResort e Gold Travel Life, Vivosa Apulia Resort ha introdotto nuovi investimenti green: un innovativo impianto fotovoltaico a copertura dei parcheggi, servizio con colonnine per la ricarica di autovetture elettriche, e ancora nuovi servizi a sostegno dell’ energia e tutela dell’ambiente.

Realizzato nella tipica pietra locale, cui la luce conferisce riflessi chiari ed ambrati, comprende un’incantevole pineta e rigogliose dune di sabbia, chiara e fine, che portano al mare.

Gli spazi e gli edifici ricordano, per disposizione, armonia e stile, le piazze d’Italia ed i luoghi ideati da Giorgio De Chirico, territori metafisici che lasciano immaginare la realtà oltre il mondo della natura. Ma qui è una realtà fatta di accoglienza, benessere, all’insegna dell’ antistress, di cui è l’unico resort certificato in Italia.

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L’offerta enogastronomica si differenzia e caratterizza per alcune eccellenze.

Da ricordare, senza dubbio, la caffetteria, grazie alla scelta del caffè Quarta, selezione Barocco, una miscela 100% arabica, di notevole qualità. Il ristorante offre piatti realizzati con prodotti tipici ed a chilometro zero, di buona qualità; in particolare si menzionano le carni ed i pesci, che vengono cucinati anche espressi, alla piastra, davanti al cliente, e le verdure, freschissime. Di notevole esecuzione, tra i vari piatti proposti, sempre più soluzioni per ogni portata, è risultato il baccalà. Formaggi e latticini di produzioni locali, e di qualità superiore; in particolare ricordiamo le ricotte.

Molto buona anche la pasticceria, che si distingue per proporre i dolci tipici della tradizione italiana, in cui le crostate, per la qualità della pasta frolla, emergono sugli altri; è sembrata strana l’assenza, nell’offerta, del dolce tipico talentino: “il pasticciotto”; oggi riconosciuto a livello nazionale ed anche proposto ed apprezzato a Roma come a Milano.

I pasti – colazione, pranzo e cena – sono offerti all’interno dell’ all inclusive ed il personale di sala ed i camerieri sono risultati sempre molto reattivi nel soddisfare le esigenze degli ospiti, che possono assistere e partecipare anche a delle lezioni di cucina organizzate.

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Il resort inoltre ha sviluppato una nuova proposta, “Vivo Sano”, con programmi alimentari bilanciati per adulti e bambini.

Inoltre, seguendo la propria filosofia “antistress”, con una vera e propria accademia, si è dotata di un nuovo spazio all’aperto in cui praticare attività dedite al benessere e vivere uno scenario naturale incontaminato.

Il Vivosa è anche dotato di una Spa, offrendo percorsi vitality in linea con la filosofia antistress: oltre a trattamenti ispirati al territorio salentino, Makaria e Mirodhara, introduce una nuova esperienza di benessere: il nuovo percorso Beauty & Relax Experience guidato dalle Spa Therapist nell’area umida, con una esperienza articolata in sauna, bagno turco, percorso Kneipp ed infine piscina idromassaggio.

Particolare attenzione è dedicata alle esigenze dei bambini. Nell’ambito dell’offerta loro dedicata, vi è stata la novità del “mini zoo” direttamente in resort. Nuove esperienze nelle quali immergersi a contatto con la natura e gli animali, far piantare ai bambini alberi nell’ ecofarm e vivere un’ esperienza istruttiva ed entusiasmante per ogni età.

Il Vivosa Apulia Resort attende ad Ugento per ridare benessere e piacere a nuovi visitatori ed ospiti.